Una struttura abbandonata, la solita cattedrale nel deserto. Questo impianto sportivo abbandonato è stato ingrandito nel tempo fino a raggiungere la capienza di 10.000 spettatori e sarebbe dovuto essere uno stadio di calcio per la squadra della città. Passati i decenni e spesi svariati miliardi di lire, questo enorme impianto sportivo rimase incompleto e mai aperto al pubblico. I lavori di costruzione della struttura iniziale cominciarono nel 1950 ma nel 1993 l’impianto viene riconvertito in velodromo. L’aspetto paradossale sta nel fatto che pochi anni dopo viene anche realizzata una pista ciclabile mai omologata: soldi su soldi, spreco su spreco. Il tutto dovuto a un contenzioso tra la Provincia, che ai tempi si pensava essere la proprietaria dell’impianto, e la ditta realizzatrice dei lavori.
Ma questo è nulla. Dopo anni si viene a scoprire che non è la Provincia la responsabile dell’ impianto sportivo ma il Comune in quanto proprietario, dato che nel 1950 ne finanziò l’opera. Questo impianto sportivo abbandonato, ormai del tutto vandalizzato, è divenuto luogo di spaccio e viene utilizzato anche per allevare cani da combattimento. Nel lontano 2014, furono avviati lavori di pulizia e messa in sicurezza: tutto vano. Ad oggi si cerca ancora di capire cosa farne di questa ennesima struttura sportiva abbandonata che sarebbe potuta essere di tutti e che invece rimane incompiuta e di nessuno.
Fotografie di: Maurizio Marchese
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