Un intero villaggio turistico abbandonato in mezzo al bosco. Un tempo, glorioso luogo di incontri e relax, oggi lugubre tomba di ricordi spenti e di immagini sbiadite dei bei periodi che furono. Tante casette in legno sono sparse in questa parte di bosco e solo alcuni fabbricati sono costruiti in cemento: le prime erano adibite a bungalow mentre i secondi erano usati come locali per la ricezione di chi voleva soggiornare in questa parte di bosco.
Un ambiente spettrale tra luci e ombre condito da una buona dose di abbandono. E’ come se il bosco dagli alti pini larici avesse fame e stesse iniziando un processo di inglobamento di quelle opere ormai dimenticate.
Madre Natura è cinica e non indietreggia neanche davanti l’operato distruttivo che l’uomo continua a perpetrare nei suoi confronti. Siamo abituati a dimenticare facilmente le magnifiche opere che riusciamo a realizzare e altrettanto facilmente la natura si riappropria del territorio sottrattole cancellando i ricordi. Certo, impiega anni per eliminare le brutture che l’uomo crea ma lei vive di ere geologiche, l’uomo solo pochi anni. Questo è uno dei motivi per i quali è di fondamentale importanza sostenere le arti visive e figurative, così da non cancellare ciò che si è creato e imparare dagli errori compiuti (a dire il vero, crediamo poco nel ravvedimento umano).
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Una risposta a "Il bosco ha fame – Villaggio abbandonato"